I benefici della dieta mediterranea per la salute umana trovano ampia conferma nella letteratura epidemiologica degli ultimi decenni: tra le persone che seguono maggiormente i principi cardine di questo modello alimentare è minore la probabilità di incorrere in malattie cardio e cerebrovascolari, tumori e malattie neurodegenerative: è di conseguenza ragionevole immaginare che sia ridotto il rischio di mortalità per queste patologie e per tutte le cause. I risultati di uno studio prospettico condotto dai ricercatori dell’IRCCS Saverio de Bellis di Castellana Grotte (Bari) confermano che questo complesso di effetti favorevoli si riflette in una maggiore sopravvivenza: anni di vita in più registrati nei soggetti monitorati per 35 anni che hanno seguito un’alimentazione caratterizzata dalla maggiore presenza di alimenti tipici della dieta mediterranea, rispetto a coloro che invece ne assumevano meno.
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Semi oleaginosi tra i più studiati, le mandorle dolci entrano nella tradizione culinaria di quasi tutte le culture. Oggi, inoltre, è stato dimostrato come, grazie alla ricchezza in nutrienti essenziali, un loro consumo regolare svolga effetti positivi sul mantenimento della salute cardiovascolare e metabolica.
Quello che mangiamo non influenza solo il nostro corpo, ma anche la nostra mente. Lo vuole dimostrare un nuovo regime alimentare che si muove attraverso obiettivi fondamentali: combattere l’azione infiammatoria e mantenere la stabilità glicemica attraverso il cibo.
Piccoli cambiamenti nelle nostre abitudiniPiccoli cambiamenti nelle nostre abitudinipossono diminuire la quantità di ciboche sprechiamo ogni giorno.
Mangiare sano non costa troppo. Quando si parla di corretta alimentazione si sente spesso dire che mangiare sano costa troppo.
Cosa è l’osteoporosi
L’osteoporosi è una malattia caratterizzata da una bassa densità minerale ossea. Le ossa diventano più fragili e sono, quindi, esposte ad un maggior rischio di frattura, anche per traumi di lieve entità.
Conferme e novità sul rapporto tra consumo di caffè (e assunzione di caffeina), benessere e salute emergono dall’aggiornamento da poco pubblicato sul New England Journal of Medicine a firma di Rob van Dam, Frank Hu e Walter Willett (Harvard T.H. Chan School of Public Health, Boston). Dettagliato e puntuale, l’articolo rappresenta una revisione completa dei dati di letteratura a tutto il 2019, di cui AP&B ha deciso di riportare e commentare gli elementi salienti.
Uno studio presentato al congresso internazionale sull’obesità ha messo in luce un legame tra consumo elevato di alimenti ultralavorati e accorciamento dei telomeri, le estremità dei cromosomi che marcano l'età biologica
Il presente documento vuole fornire indicazione utili alle Istituzioni Nazionali, Regionali e Locali coinvolte a vario titolo nella riapertura dei servizi di ristorazione scolastica, contestualmente alla ripresa del prossimo anno scolastico a seguito della pandemia di Covid19 (1).
Il Comitato Nazionale per la Biosicurezza, le Biotecnologie e le Scienze della Vita (CNBBSV) che punta a sostenere la ricerca e l’innovazione nel campo del microbioma dell’uomo e della filiera agro-alimentare ha pubblicato il documento dal titolo: “Implementation Action Plan (2020-2025) for the Italian microbiome initiative”
Il documento riguarda il MICROBIOMA, insieme di microorganismi che concorrono a determinare la salute del suolo, dei sedimenti degli animali, delle pianete e, dunque, dell’uomo.
Secondo alcuni ricercatori, intervenendo su uno o più di questi microbiomi, si potrebbero infatti garantire filiere agroalimentari più produttive, sostenibili e resilienti, e dunque maggiore salute per l’uomo.
Su questi diversi ambiti serve però nuova ricerca ed innovazione diretta a documentare la relazione fra i diversi microbiomi e fra questi, l’ambiente e l’ospite.
La Commissione europea ha investito circa 650 milioni di euro negli ultimi 5 anni e sono state numerose le strategie nazionali dedicate al microbioma avviate da Stati Uniti d’America, Germania, Irlanda, Belgio e Danimarca.
“L’Italia, pur contando competenze eccellenti nel campo del microbioma umano e in parte di quello animale e vegetale, per diverso tempo non è riuscita ad esprimere a pieno le proprie potenzialità, soffrendo per la mancanza di coordinamento fra i diversi gruppi e gli ambiti di ricerca, fra il settore pubblico e quello privato” ha ricordato Andrea Lenzi presidente del Cnbbsv. Un vuoto che il CNBBSV ha voluto riempire già dal 2018 con un primo documento di indirizzo,
E ora in stretta collaborazione con i cluster tecnologici nazionali del settore della Salute (Alisei) e dell’Agro-alimentare (Clan) e 12 fra le più grandi aziende nazionali del settore della salute e dell’agro-alimentare, il CNBBSV ha predisposto un piano per il trasferimento tecnologico di alcune per le conoscenze nazionali disponibili nel settore, redigendo questo documento dopo un’ampia consultazione ed interlocuzione con le principali associazioni industriali del Paese.
Il documento redatto dal CNBBSV, che segue il primo documento di indirizzo, riporta gli ambiti della conoscenza nei quali vi sono le premesse per un rapido trasferimento industriale, insieme alle necessità normative e procedurali, di formazione, anche professionale, e di promozione del settore, piano industriale nazionale diretto a facilitare una efficace implementazione del know-how nazionale sul microbioma nei settori della salute umana, farmaceutico e agroalimentare, per un Paese più in salute, sostenibile e produttivo.
PREMESSA
Una nutrizione equilibrata è un fattore determinante per il raggiungimento e il mantenimento di un buono stato di salute. Questo consente, alle persone di ogni età, di affrontare meglio condizioni patologiche, anche di natura infettiva.
L’Occidente ha imparato a conoscere e apprezzare il cacao dal 1492, con i primi passi nel Nuovo Mondo. Tra i nativi locali, infatti, la pianta era una risorsa energetica, ma anche medicinale, da più di un millennio; sacra per gli Aztechi, offerta come bevanda agli dei, mentre le fave intere erano moneta preziosa.
È proprio dalle osservazioni incuriosite dei naturalisti del tempo (paradigmatico il trattato Historia de las Plantas de la Nueva España di Francisco Hernandez, 1577), che nasce uno dei filoni di osservazione e ricerca più longevi, ininterrotto fino a oggi: quello sulle proprietà del Theobroma cacao, il “cibo degli dei” secondo il battesimo di Linneo nel 1753.
Indicazioni ad interim per un’adeguata gestione delle persone affette da celiachia nell’attuale scenario emergenziale SARS-CoV-2. Versione del 29 maggio 2020.
Marco Silano, Luigi Bertinato, Monica Boirivant, Maurizio Pocchiari, Domenica Taruscio, Gino Roberto Corazza, Riccardo Troncone
2020, ii, 8 p. Rapporto ISS COVID-19 n. 38/2020
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