Le aggressioni nascoste al senso dell’umano

“Dottore cos’è l’umanità?” — la domanda di un paziente un po’ filosofo mi coglie impreparato, durante l’ultima sessione di terapia di una giornata pigra, scandita da poco lavoro sul campo, qualche lettura, troppe chat e tentativi di coordinare una risposta coerente allo straniamento che questi tempi hanno gettato sopra tutti noi. Un po’ confuso cerco nella mente una risposta plausibile, ma ne segue una lista di luoghi comuni poco credibili: — “l’umanità è la capacità di sentire, pensare e infine scegliere…” — lui, che è intelligente ed esperto di informatica, ci pensa un po’ su e mi dice — “ma dottore, questo a breve lo sapranno fare anche le macchine”. Non c’è che dire! La risposta mi lascia spiazzato e concludo tra me e me che la mia definizione di umanità non può essere accettata.