Dom, Mag 28, 2023

Progetto: IO NON ODIO PERCHE'...

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La voce, i pensieri, le emozioni di chi non odia

IL PROGETTO

Obiettivo:
Dare voce a chi si sente lontano dalla divulgazione di odio e nel contempo sensibilizzare chi rimane apatico di fronte all’enorme spinta di odio e discriminazioni che avvengono in rete e nei confronti dei diversi, degli anziani, degli stranieri e di chiunque non sia incanalato in un prototipo di “giusto” nei concetti mentali di chi discrimina.
Creare una rete di buoni propositi, di amore, di tolleranza e fiducia.

Descrizione:
La Salutogenesi nelle relazioni umane come antidoto al fomento dell’odio.
Scoprire la natura della mente in modo non intellettuale, bensì attraverso esperienze concrete e dirette, porta ciascun essere umano a dimorare stabilmente in una condizione interiore di empatia, gentilezza, equanimità, e compassione che si manifestano nel relazionarci con l’altro da noi considerandolo noi stesso, figlio della nostra stessa madre.
Solo grazie a questa evoluzione spirituale interiore di ciascuno di noi, che nulla a che fare con posizioni confessionali, porta a fare scaturire la vera pace tra i popoli. Evoluzione interiore individuale porta a evoluzione dei popoli e quindi a abbandonare ogni forma di violenza per dirimere ogni difficoltà.

Ogni essere senziente condivide la sofferenza come dato ontologico, dalla nascita alla malattia, dalla vecchiaia alla morte.
Il nostro corpo, la nostra mente condividono con ogni altro essere senziente la verità assoluta di quanto sopra esposto.
L’impermanenza, la fragilità, la debolezza di ogni essere senziente sono massimamente negati nel comportamento di chi odia.
E tale condizione è la stessa quando tra i popoli si pensa di risolvere ogni problema con la guerra.

Gli esseri umani vivono come se fossero immortali, sperperando il loro tempo, e ogni loro risorsa in cose prive di senso, prive di una natura evolutiva, educativa, accrescitiva.
Tutto questo è dovuto alla mente dualistica che considera ciò che è impermanente come stabile, a cui quindi si può imputare una natura propria.
L’essere umano si aggrappa a ciò che è transitorio e non vede o nega o rifiuta ciò che lo può portare a essere portatore di valori, virtù e qualità, elencate all’inizio, che sono indispensabili per rieducare, per abbandonare odio, aggressività, prevaricazione.

Il processo di autoliberazione attraverso esperienza personale concreta e diretta, comporta piena consapevolezza, in un continuo processo evolutivo interiore.
Scoprire, come quando un fiore sboccia, solo attraverso esperienza diretta la gioia e il frutto che danno lo stato di empatia, gentilezza, equanimità, e compassione, senza essere schiavi delle passioni e delle emozioni, non può non renderci contenti di noi, in pace con noi stessi e gli altri, felici di essere portatori di tali energie positive che sono l’unico vero antidoto universale all’odio e quindi alla violenza che mai sono giustificate e giustificabili di fronte alla sacralità dell’individuo.
Ebbene questo processo, questa evoluzione interiore è il più potente processo salutogenetico individuale e quindi collettivo, in quanto non ha nulla di coercitivo, di impositivo nei confronti altrui perché non si alimenta di egoità, di dualità, di ira, di fantasmi: io-l’altro/noi-gli altri.
Ecco perché la Salutogenesi nelle relazioni umane come antidoto al fomento dell’odio

La Salutogenesi si occupa delle “cause”, o meglio delle “fonti”, della salute. Quindi è tutto ciò che crea salute ovvero tutto ciò che permette alle persone, anche in situazioni di forte avversità (un trauma, una malattia cronica, la disabilità, precarie condizioni socioeconomiche, ecc), di compiere scelte consapevoli di salute utilizzando risorse (interne ed esterne), accrescendo la propria resilienza e capacità pro-attiva.
Essa dà avvio a un nuovo approccio alla salute, con l’obiettivo di andare oltre il modello patogenetico, meccanicistico tuttora imperante, che pensa la salute come assenza di malattia e si concentra sull’insorgenza, la cura e la prevenzione delle malattie.
Il Pensiero Salutogenico presuppone, infatti, che tutte le persone siano più o meno sane e più o meno malate: l’obiettivo è capire in che modo un individuo può diventare più sano o meno malato. In questo paradigma la salute è concettualizzata come un continuum salute-malattia in cui ciascuna persona si può collocare in un dato momento della sua vita.
Ciò significa che, in qualsiasi punto del continuum una persona si trovi, potrà disporre sempre di risorse e opportunità per spostarsi verso il polo della salute, avvalendosi di risorse generali di resistenza e della capacità di dare coerenza e stabilità, a comprendere e governare i processi interni e esterni, grazie proprio a concrete e dirette esperienze di vita che diano un senso, sia di tipo cognitivo che emotivo, al suo mondo.
Le risorse sono di diverso tipo: interne (fattori biologici, caratteristiche di personalità, atteggiamenti, capacità vitali) ed esterne (beni a disposizione nel proprio contesto, relazioni, servizi); non ci si riferisce solo a ciò che c’è a disposizione ma a ciò che le persone sono in grado di utilizzare e riutilizzare.

Il muoversi in direzione della salute è favorito da quello che Aaron Antonovsky definisce “Senso di Coerenza”. Esso indica l’orientamento del soggetto adulto a muoversi verso il mondo e la sua percezione di questo come comprensibile e governabile. Si possono definire risorse utili quelle che contribuiscono al verificarsi di esperienze di vita che diano un senso, sia di tipo cognitivo che emotivo, al suo mondo, un globale, sebbene penetrante, sentimento che qualsiasi cosa accada nella vita essa può divenire comprensibile e può essere gestita. Ci sono anche uno scopo e un significato legati a ogni cosa.

In questo rapporto ontologico che lega ognuno di noi all’altro da sé, diventiamo consapevoli che ogni nostra azione ha e avrà conseguenze su ogni piano.
Quindi dimorare nella empatia, gentilezza, equanimità, e compassione, senza essere schiavi delle passioni e delle emozioni scioglie l’odio come il sole fa con la neve.

Ed è per tutto ciò esposto sopra che dare voce al pensiero positivo, attraverso azioni on line e off line, di chi NON odia serve ad innescare una voce unanime positiva/amorevole e a farsi forza uno con l’altro in un momento storico così complesso e particolarmente manipolabile.

Progetto:

  1.  Raccogliere testimonianze in rete di chi non discrimina, non odia, non insulta
  2. Creazione di un logo da apporre in tutta la campagna (da utilizzare anche per gli enti che sostengono l’iniziativa)
  3. Sulla piattaforma della Fondazione per la Salutogenesi, creare uno spazio dedicato, previa registrazione (anche anonima) – visibile a chiunque delle opinioni con un max di caratteri. Perché diventi leggibile e non un trattato
  4. Raccolta fondi crowdfunding

I fondi serviranno per:

  1. Sostenere la campagna informativa (on line e off line) di tutti i pensieri e motivazioni del NON odio
  2. Raccogliere in un ebook tutte le testimonianze, che verrà donato gratuitamente a tutti quelli che scrivono e donano
  3. Creazione di un convegno nazionale sulla campagna IO NON ODIO PERCHE’ (on line e off line)
  4. Merchandising (magliette, bicchieri, ecc) per sensibilizzare. Verranno venduti per creare un fondo economico per la divulgazione del progetto
  5. Sensibilizzazione attraverso una rete di collaborazioni con le istituzioni nazionali (comuni, enti, aziende per la divulgazione di micro interventi di presentazione del progetto)
  6. Creare il giorno “IO NON ODIO PERCHÉ” (data da definirsi) dove ci si incontra on line e off line per creare iniziative, rapporti, progetti
  7. Divulgazione del progetto su Facebook , Instagram e LinkedIn (con campagne mirate alla raccolta di opinioni)

La salutogenesi nelle relazioni umane contro il fomento dell'odio

GRAZIE PER IL TUO SOSTEGNO!

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