Nell’idea di Alba il Centro si proponeva di studiare e rivalutare le tecniche, i mestieri, i linguaggi delle tradizioni e le quotidianità relative al territorio di Castelletto, al Parco Naturale della Valle del Ticino e alle aree fluviali-lacustri. Questa Fondazione, nata in collaborazione con l’Università dell’Insubria, il Comune di Castelletto sopra Ticino e il Parco Naturale della Valle del Ticino, ha impegnato forze fisiche, intellettuali ed economiche di Alba nell’ultima parte della sua vita, con non poche delusioni legate alla scarsa risposta alle sue sollecitazioni da parte degli Enti collaboranti. Ho conosciuto e avuto in cura per più di 20 anni Alba Morino.
Mi colpivano sempre la sua ostinata riservatezza, il suo rigore, la grande forza di carattere, la capacità di essere e di stare da sola, una forte religiosità laica, i suoi silenzi così pieni di contenuti.
Trapelava il suo sentirsi isolata in un mondo dove l’ingenuità veniva scambiata per mancanza di intelligenza, che guardava con sospetto una individualità che riusciva a coniugare tenerezza e passione con forza e intelligenza.
Provava una viva indignazione nei confronti di chi emargina il diverso, anche nel posto di lavoro, fino a isolarlo e ghettizzarlo. Essendo centrale nelle sue riflessioni il tema della relazione, un posto importante l’aveva quello tra medico e paziente. Ricordo la sua indignazione per tutto quello che legava la parola mercato al tema della salute.
Da uno scambio su questi temi, era nata la sua richiesta di scrivere un saggio sul tema della medicina per EnnErre, che accettai volentieri. Nacque così lo scritto “Scienza e passione”.
Più avanti, continuando la nostra frequentazione, conobbe, tramite me, l’Associazione medicina centrata sulla persona, apprezzando le tematiche della difesa dei diritti e della libertà della scelta di cura. Fino alla fine è stata una fiera lottatrice. I temi della politica e del sociale sono sempre stati al centro dei suoi interessi, sempre era presente il suo amore per le cose semplici, per la cucina, la sua curiosità per apprendere sempre il nuovo, come l’informatica e le nuove tecnologie, che peraltro guardava con un certo sospetto
E’ morta improvvisamente il 17 aprile 2017 lasciando i suoi beni a beneficio di Enti e associazioni culturali, senza fini di lucro. Grazie alla sua generosa donazione l’Associazione Medicina Centrata sulla Persona è diventata Fondazione.
A noi ora il compito di mantenere vivi gli ideali di libertà di scelta nell’ambito della medicina, di tutela dei diritti dei cittadini, di diffusione di conoscenza per tutte le classi sociali.
Mauro Alivia