Skip to main content

M° Italo Andrea Brighi, Presidente e Amm. Delegato della Fondazione per la Salutogenesi ETS

Le antiche arti marziali tradizionali cinesi, come il Kung fu, il Taijiquan e il Qigong, non sono solo pratiche di disciplina fisica e autodifesa, ma sono “Via” antropologicamente e spiritualmente millenaria per la emancipazione e maturazione interiore, per il benessere, per promuovere la longevità. 

Queste discipline integrano nei gesti e nei movimenti corporei specifici esercizi che stimolano la corretta ed efficace respirazione, sviluppando non solo forza fisica ma anche equilibrio mentale e armonia interiore. 

La pratica costante di queste discipline apporta, come molte ricerche scientifiche hanno dimostrato, numerosi benefici per la salute, tra cui il miglioramento della flessibilità articolare, della salute cardiovascolare, oltre a effetti positivi sulla salute mentale, rafforza il sistema immunitario, regola la pressione sanguigna, allevia lo stress, infine migliora l’equilibrio e la coordinazione motoria.

L’UNESCO nel 2020 ha iscritto il Taijiquan nella Lista del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità

Riportiamo di seguito quanto è stato scritto dall’UNESCO: 

Il Taijiquan è una pratica fisica che promuove la salute fisica e mentale nonché una vita comunitaria armoniosa. Attraverso la sua trasmissione e pratica, le funzioni sociali e i significati culturali del Taijiquan sono stati continuamente arricchiti, fornendo alle comunità, ai gruppi e agli individui interessati un senso di identità e continuità e migliorando la coesione sociale. La pratica aiuta a preservare famiglie armoniose, comunità pacifiche e l’interazione tra gli individui su base paritaria.

Fonte: Decision of the Intergovernmental Committee: 15.COM 8.B.21

Questi benefici si allineano perfettamente con i principi della Salutogenesi, un paradigma elaborato negli anni ‘70 dal sociologo Aaron Antonovsky (1923-1994). 

Il termine Salutogenesi è formato dalla parola latina salus, salutis = salute, e dalla parola greca genesi = origine, inizio, derivazione.

La Salutogenesi si occupa quindi delle “fonti” della salute.

Il Pensiero Salutogenico presuppone, infatti, che tutte le persone siano più o meno sane e più o meno malate: l’obiettivo è capire in che modo un individuo può diventare più sano o meno malato. In questo paradigma la salute è concettualizzata come un continuum salute-malattia in cui ciascuna persona si può collocare in un dato momento della sua vita. Ciò significa che, in qualsiasi punto del continuum una persona si trovi, potrà ritrovare e disporre sempre di risorse e opportunità per spostarsi verso il polo della salute.

La Salutogenesi pone quindi l’accento sull’importanza delle risorse personali, sociali e ambientali che aiutano gli individui a gestire lo stress e a mantenere la propria salute. 

Non è l’assenza di avversità o di malattia che determina la Salute, ma la nostra capacità di gestirle in modo positivo ed assegnare loro un significato nell’ambito della propria emancipazione e autodeterminazione.

In questo contesto, le arti marziali tradizionali cinesi sono la perfetta preconizzazione su base antropologica, di inaudita sapienza millenaria dell’Uomo e della Natura, del paradigma salutogenico di Antonovsky, poiché promuovono uno stato di equilibrio e resilienza, fornendo strumenti per affrontare le sfide quotidiane e migliorare la qualità della vita e la propria maturità interiore e, quindi, l’armonia tra le genti.

In altre parole, il processo pro-attivo, pro-resiliente, multidimensionale, responsabilizzante, equilibratore, come in estrema sintesi sopra riportato nella enunciazione del paradigma della Salutogenesi, si ritrova in modo speculare e straordinariamente attuale nella “Via” come descritto nella delibera dell’UNESCO.

Quindi le sapienziali antiche arti marziali cinesi e la Salutogenesi, come modello di riferimento per la promozione della Salute, sono un connubio perfetto e armonioso tra Cielo e Terra.