La mostra è stata un evento straordinario, capace di celebrare l’arte come ponte tra emozioni, cultura e impegno sociale. Attraverso le opere esposte, l’iniziativa ha avuto l’obiettivo di sensibilizzare il pubblico sull’importanza dell’espressione artistica come strumento di connessione e inclusione.
Il libro, che raccoglie le immagini dell’esposizione, vanta contributi di grande rilievo. La prefazione è a cura di Leonardo Draghetti, Direttore generale dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna, mentre l’introduzione porta la firma di Nadia Gaggioli, Vicepresidente Vicario della Fondazione per la Salutogenesi.
Un capitolo speciale è dedicato al laboratorio della “Tana dei Saggi”, raccontato attraverso le voci di Nadia Gaggioli e Stefania Vulcano. Questo spazio ha rappresentato un luogo di crescita e riflessione, dove l’arte ha incontrato il benessere e l’inclusione sociale.
Per chi fosse interessato a scoprire di più su questo progetto e a sfogliare il libro Il Colore delle Emozioni, è possibile venire in Fondazione per visionarlo e apprezzarne i contenuti.
In calce a questo articolo troverete il testo esteso degli interventi di Leonardo Draghetti, Nadia Gaggioli e Stefania Vulcano, per approfondire il valore e l’impatto di questa straordinaria iniziativa.
Prefazione
Nel solco di quanto avviato in questi anni, con l’avvio della XII legislatura dell’Assemblea legislativa, apriamo le porte a un’esposizione che rappresenta perfettamente la nostra scelta di utilizzare gli spazi istituzionali per renderli visitabili alle cittadine e ai cittadini della nostra comunità regionale, facendo conoscere l’istituzione e nel contempo lavorare con l’obiettivo di integrare arte, cultura, benessere e scienza, creando al contempo un ambiente accogliente per i dipendenti.
‘Il colore delle emozioni‘ è una mostra che ci avvolgerà nella bellezza dei suoi colori e delle persone che, grazie alla guida sapiente della bravissima Nadia Gaggioli (Vicepresidente Vicario della Fondazione per la Salutogenesi ETS di Bologna, e recentemente insignita dell’onorificenza di Grande Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana per l’impegno di una vita nell’ambito del volontariato e beneficenza a sostegno delle persone affette da Malattia di Menière), hanno trovato nella pittura un modo per relazionarsi ed esprimere le loro potenzialità con risultati davvero sorprendenti.
L’arte incontra il sociale, e lo fa il 3 dicembre nella Giornata internazionale delle persone con disabilità, proclamata per la prima volta nel 1981 con lo scopo di promuovere i diritti e il benessere dei disabili, ribadendo il principio di uguaglianza sancito dall’articolo 3 della nostra Costituzione italiana.
L’arte, più in generale, è riconosciuta come strumento del vivere che James Hillman definirebbe del “fare anima”, che presuppone il far luce sui propri aspetti interiori, accogliendoli e dando voce ed espressività al proprio talento, facendo dono alla comunità.
Gli artisti protagonisti di questa mostra sono gli ospiti della Casa alloggio per anziani con disabilità chiamata ‘Tana dei Saggi’.
Quindi, attraverso il pennello, l’arte incontra, accoglie e dà voce alle persone fragili, rendendole protagoniste in un luogo istituzionale e animandolo con le emozioni che riversano nei colori, dietro i quali si celano le loro storie di uomini e donne segnati nel corpo e nello spirito.
Sono certo che i visitatori della mostra e i lettori di questo catalogo torneranno a casa arricchiti da questo evento meraviglioso.
Leonardo Draghetti
Direttore generale dell’Assemblea Legislativa
Introduzione
L’Arte, in ogni sua forma concorre al raggiungimento del benessere psicofisico facilitando il riconoscimento e la conseguente espressione dei pensieri, dei vissuti e delle emozioni. L’arte consente ad ogni essere umano di esercitare le potenzialità, di esprimere creativamente tutte quelle sensazioni che non si riescono a far emergere nella quotidianità. Per mezzo dell’azione creativa, il vissuto emotivo si visualizza e può essere riportato esternamente. Nel caso della pittura l’emozione diventa immagine, diventa colore visibile, condivisibile e capace di comunicare all’altro il proprio mondo interiore emotivo e cognitivo.
Le opere, che potrete ammirare nella mostra organizzata nella sede della dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna, sono frutto di incontri tra persone con la stessa visione della vita, con persone che da una vita difficile e spesso sofferta, hanno lasciato che affiorasse la Bellezza.
Dostoevskij ha scritto che «la bellezza salverà il mondo».
Ma di quale bellezza parliamo? Quella che sommersa dalla bruttura della sofferenza, affiora quasi come un salvagente appena visibile? O quella che afferriamo un attimo prima di arrenderci? Di certo non la bellezza dell’arido consumismo che mostra mille facciate, ricche del nulla.
Forse, allora, solo quella bellezza che rende tutti noi, consapevoli o meno, semplicemente migliori.
“L’Arte non è ciò che vedi, ma ciò che fai vedere agli altri” (E. Degas)
Nadia Gaggioli
Il laboratorio della “Tana dei Saggi” nel racconto di Nadia e Stefania
La “Tana dei Saggi”, casa alloggio per anziani gestita dalla Cooperativa Sociale “L’Impresa Possibile”, prende vita, le stanze della bella villetta, si riempiono e decidiamo di iniziare il viaggio nel colore, col colore.
Stefania invita i “Saggi” a partecipare all’iniziativa e seppur timorosi, alcuni accettano subito di partecipare mentre altri staranno ad osservare.
Entreranno successivamente nel gruppo e tutti insieme daranno vita ad una esperienza nella quale l’arte diviene una esperienza intrinsecamente salutogenetica, dimostrando che può essere importante strumento anche in ambito sociale.
Nel laboratorio usiamo acquerello semidenso, con colori naturali su foglio con buona assorbenza, pennelli piatti con manico lungo per agevolare la presa.
Tra gli obiettivi del laboratorio c’è anche quello di acquisire la capacità di vivere i colori e di farli vivere non solo come un qualcosa di esterno, da guardare, ma come qualcosa che può essere creato, sperimentato, toccato ed è così che, tramite l’essere umano, si manifesta la forza e bellezza di ogni colore.
Nei nostri laboratori non esiste la possibilità di sbagliare, ognuno porta sul foglio il proprio vissuto, le proprie emozioni, ogni singolo “sentire” è benvenuto.
È fondamentale creare un ambiente comodo, gradevole, sereno, in modo che ogni partecipante si senta a proprio agio emotivamente.
Si evitano competizioni, gelosie e si stimola la socialità, la collaborazione, l’osservazione dell’altro.
Il laboratorio è stato luogo di crescita anche per me che per la prima volta insegnavo ad amare il colore, attraverso il suo uso.
Ho imparato che per alcune persone che vedono la stesura del colore come un evento ostico dal quale tenersi un po’ a distanza, è sufficiente una carezza su una spalla, la mia mano nella loro, per far evaporare la diffidenza.
È meraviglioso accogliere lo stupore che affiora nei visi dei partecipanti, quando il colore si manifesta sul foglio e incontra altri colori.
Noi tutti che viviamo nei colori, spesso non ci accorgiamo della loro bellezza e della loro potenza.
Non di rado siamo colpiti negativamente da una giornata grigia, magari nebbiosa e se siamo arrabbiati vediamo “nero” mentre non ci accorgiamo della bellezza di un cielo azzurro, di un prato verde che manifesta la sua forza eterica divenendo culla e cornice di mille fiori.
Non di rado diamo per scontata la bellezza e restiamo colpiti dal triste grigiume.
Ritengo, quindi, che con gli amici Saggi, ho frequentato l’università dei colori, perché, attraverso loro, ho consolidato la mia conoscenza, ho stimolato ulteriormente la mia curiosità ma, ancora di più, ho toccato con mano come i colori possono agire con straordinaria forza sull’essere che in ognuno di noi vibra anche quando è oscurato o represso dalla sofferenza.
È capitato che io arrivassi nella loro struttura e trovassi qualche malumore, come accade in ogni famiglia.
Percependo “l’aria che tirava” seduta stante ho modificato i colori che avevo previsto di usare e tempo 10…15 minuti… l’atmosfera si placava.
Vasilij Kandinskij 1866-1944
“In generale il colore è un mezzo per influenzare direttamente un’anima. Il colore è il tasto, l’occhio il martelletto. L’anima è un pianoforte con molte corde, l’artista è la mano che, toccando questo o quel tasto, fa vibrare l’anima. E’ chiaro che l’armonia dei colori è fondata solo su un principio: l’efficace contatto con l’anima. Questo fondamento si può definire principio della necessità interiore.”
A cosa abbiamo mirato e a cosa miriamo: stimolare ricordi e consapevolezza, aumentare l’autostima, potenziare e riconoscere le proprie interiori energie, accogliere i propri limiti e favorire la socializzazione.
Il Colore, quindi, diventa uno strumento per favorire la salute, il benessere, perché gli acquerelli naturali per loro natura fluida conducono chi li usa a far vivere, o rivivere, elementi inconsci legati a pensieri e/o ricordi.
I nostri amici Saggi, stupiti, si osservano dar vita ad immagini che io propongo o che loro stessi propongono attraverso la manifestazione di un loro desiderio: “ho voglia di gelato, possiamo dipingerlo? Sta arrivando l’autunno, i cachi si possono dipingere?”
Certo, tutto si può dipingere!
E vedere i sorrisi che si accendono sui loro volti, troppo spesso pensierosi, man mano che il loro desiderio prende vita sulla carta è anche balsamo per noi che abbiamo la fortuna di vivere questa bella esperienza insieme a loro.
I Laboratori iniziano con l’allestimento che i Saggi predispongono da soli: tavolette, pennelli, vasi per l’acqua sono sempre pronti al mio arrivo e mi resta solo da preparare i colori.
Ogni incontro è un viaggio esperienziale: chi si cala nella pittura ignorando, in apparenza, chi gli sta vicino, chi invece ha bisogno del confronto, un aspetto questo che io cerco sempre di stimolare, suggerendo loro di non trattenersi dal “copiare” perché sentirsi bloccati può essere frutto di uno stato di ansia che va, dolcemente, combattuto.
Nadia Gaggioli e Stefania Vulcano
Interviste ai “Saggi”
Domanda: quando dipingo come mi sento?
- Gianluca: libero perché esterno quello che ho dentro, butto fuori la negatività;
- Marina: sento un po’ di piacere;
- Anna Maria: grande libertà;
- Rosalba: mi sento bene, provo emozione;
- Dante: mi piace perché c’è calma;
- Stefano: sono solo con il dipinto, mi lascio trasportare dalla pittura in solitudine.
Domanda: consiglieresti la pittura?
- Risposta unanime: Sì
Domanda: cosa diresti per convincere una persona che non ha mai dipinto, a provare questa esperienza?
- Anna Maria: È una bella soddisfazione dipingere puoi vedere cosa sanno fare le tue mani;
- Gianluca: dipingendo una persona può esternare la migliore parte di sé o parti nascoste;
- Dante: dipingere ti fa fare cose leggere e pulite;
- Marina: bisogna provare, perché dipingere è bello;
- Rosalba: prova perché la pittura ti apre il cuore;
- Stefano: devi provare perché la pittura ti aiuta ad approcciarti agli stati d’animo della giornata
Domanda: e quando dipingo io …?
- Maria Teresa: sono molto serena ed appagata
- Gianluca: mi sento rilassato, tranquillo perché ho scoperto di avere delle capacità che non mi aspettavo. La pittura aiuta a tirare fuori un proprio aspetto creativo
- Mauro: sono contento, mi piace tanto e il colore che mi piace di più è il rosa
- Anna Maria: mi lascio trasportare dai colori vivaci e dal soggetto
- Rosalba: mi rilasso, i nostri quadri sono tutti bellissimi
- Dante: amo cambiare i colori, usarne tanti
I colori e le emozioni
Johannes Itten 1888-1967
“I colori sono forze irradianti, energie che agiscono su noi in modo positivo o negativo, indipendentemente dal fatto che ne siamo consapevoli o meno”
Rudolf Steiner 1861-1925
“Il colore è l’anima della natura e dell’intero cosmo, e noi prendiamo parte a quest’anima in quanto partecipiamo, sperimentando, alla vita del colore”.
Rudolf Steiner da “Meditazione sul Colore”
“Nell’oscurità trovo l’essere divino, nel rosso delle rose trovo la fonte della vita, nel blu dell’etere trova pace la nostalgia dello spirito, nel verde del vivente respiro l’alito di tutto ciò che vive, nel giallo dell’oro brilla la chiarezza del pensiero, nel rosso del fuoco si radica la forza del volere, nel bianco del sole si manifesta il nocciolo del mio essere.”
Come dice Pastoureau:
“Prima di essere luce o materia, prima di essere sensazione o percezione, un colore è un’astrazione, un’idea, un concetto. È senz’altro per questa ragione che, nelle prassi sociali come nella creazione artistica e nel mondo della simbologia o dell’immaginario, il colore non esiste realmente e acquista tutto il suo significato solamente quando è associato o contrapposto a uno o più colori diversi. Qualunque sia il campo in cui sta agendo, un colore tira l’altro.”